Potreste credere che un robot possa eguagliare Monet? In Russia, più precisamente a Mosca, ciò è stato possibile.
Mosca innovativa
Poteva succedere ovunque e invece è successo proprio a Mosca. Non stupisce considerando che quella che una volta era la Russia degli Zar e poi ancora dei Soviet ha invece iniziato una corsa fatta d’investimenti per ottenere una reputazione nell’innovazione tecnologica non da poco.
Basti pensare che già nel 1969 la Russia aveva iniziato quello che sarebbe potuto diventare Internet – conosciuto al tempo come ARPANet. Se solo non ci fossero stati incomprensioni per motivi ideologici forse l’internet che conosceremmo adesso sarebbe stato creato dalla Russia e ben dieci anni prima rispetto a quello che è effettivamente stato.
Ma la Russia odierna non è da meno e infatti si stimava che già nel 2013 la lingua più parlata nel web fosse il russo dimostrando di fatto che ben il 65% della popolazione russa è ora connessa ad internet.
La Russia moderna, legata alle innovazioni, ha quindi partito quello che sembra a tutti gli effetti un robot artista.
Innovazione e Arte
I visitatori del Parco Sokolniki di Mosca hanno inconsapevolmente preso parte a un’opera d’arte.
Difatti sono stati ritratti da un gigantesco braccio meccanico racchiuso in un cubo di cristallo.
Questo braccio impugnava un pennello e di fronte a sé ha una tela.
Ogni persona che è entrata nel campo visivo del Robot è finita protagonista dell’opera d’arte del braccio robotico, il quale ha tracciato ben 56 mila colpi di pennello ed ha utilizzato quattro litri di pittura ottenendo ben due quadri ritraenti il paesaggio e i passanti.
Quadri molto simili a quelli che era solito ritrarre Claude Monet.
Ciò rende l’opera d’arte del robot artista ancora più particolare e a tratti inquietante.
Arte Robotica nel mondo
Non dimentichiamoci che questo creato a Mosca non è il primo robot artista o pittore.
Infatti, Scribit – un progetto pensato e realizzato a Torino in Italia – è in commercio già da un po’ e permette con poche centinaia di euro di ottenere un robot – tutt’altro che antropomorfo – in grado di riproporre su una superficie liscia – che sia una finestra, un muro, una lavagna o simili – ciò che ha già immagazzinato in copia digitale.
Perciò con Scribit e una connessione internet perfino un selfie può diventare un disegno su muro.
Ma ancora, non è il solo robot a competere come robot artista con quello di Mosca.
Esiste, infatti, una versione umanoide femminile di un robot che è in grado di disegnare, fare performance, dipingere, scolpire anche in collaborazione.
Si chiama Ai-Da ed è inquietantemente simile ad un essere umano: la sua pelle è creata col silicone, i suoi denti e le sue gengive sono state stampate con la stampante 3D e tutto in lei la fa apparire con le sembianze di una donna, compresi i suoi capelli che sono stati “cuciti” uno per uno.
Ai-Da è in grado di creare ritratti in una sola ora e – grazie ad una telecamera – è perfino in grado di ritrarre sé stessa e dipingere il suo riflesso.
Ma tornando da quello che sembra davvero un tuffo nella fantascienza, esistono anche robot in grado di disegnare creati appositamente per i bambini.
Uno di loro è ad esempio Bubble. Bubble è un robot creato dalla ditta Sapientino e riesce a disegnare immagini semplici e figure geometriche oltre ad essere sensibile al soffio e al battito delle mani.
Bubble è la dimostrazione di dove si stiano dirigendo i giochi, creando una sinergia perfetta fra scienza, tecnologia, ingegneria e matematica in grado di sviluppare l’ingegno, la creatività e la manualità e diventando a tutti gli effetti una robotica educativa e intuitiva.
Il futuro dell’arte sono i Robot?
Tornando al braccio artistico presente a Mosca, esso è stato sviluppato da una compagnia russa detta Hello Computer con l’aiuto della FANUC e Rosbank giapponese.
Questo robot artista attraverso degli scanner e videocamere è riuscito ad individuare i vestiti di tutti i moscoviti che passeggiavano nel parco – si parla di più di 4500 persone – e li ha infine ritratti su tela.
Quindi i passanti, finendo nel suo campo visivo, hanno finito per diventare parte di questi due dipinti, quasi fossero coautori, o così almeno ne ha parlato la Co-fondatrice e responsabile di Hello Computer Ekaterina Kovaleva.
Invece, Maksim Yakhontov ha specificato che l’idea alla base della creazione di questo robot artistico è fare scandalo e far riflettere.
Difatti, è impensabile che un robot possa proporsi in una vera competizione con un artista in carne ed ossa. La possibilità di produrre opere d’arte bellissime, in breve tempo, ma prive di cuore serve a far tornare lo sguardo dello spettatore sulla vera arte: quella piena di cuore ed emozioni. L’arte che possa far emozionare e che passi un messaggio.