Partiamo dalla causa che ci porta alla domanda sempre maggiore di risorse ecosostenibili, stiamo esaurendo risorse preziose e provocando la deforestazione.
Che cos’è la deforestazione? È la distruzione o la riduzione quasi totale di boschi e foreste per colpa di attività fatte dall’uomo.
Uno dei principali sprechi a livello di suolo globale è dovuto per l’appunto alla deforestazione.
Ma perché succede ciò?
Purtroppo, la richiesta di terreni per le coltivazioni o per far pascolare gli animali da macello – insieme alla richiesta di legno e carta – stanno portando al bisogno di estirpare, tagliare o abbattere intere foreste.
Alcune filiere vivono proprio di ciò, basti pensare ai produttori di olio di palma o ai produttori di cosmetica in grandi quantità. Anche questi incrementano la deforestazione di luoghi come Indonesia e Malesia.
Anche in Africa, Asia e Sud America vi sono problemi di deforestazione dati da piccoli agricoltori locali, i quali per poter ottenere terreni ove coltivare appiccano incendi strategici e poi coltivano su terreni resi fertili dalla cenere.
Solo che questa terra viene sfruttata a livelli intensivi e ciò porta a perdere i nutrimenti in tempi relativamente brevi e a ricominciare il ciclo infinito.
Ma come facciamo a limitare questo problema? Beh, possiamo iniziare riducendo la domanda di legno per la produzione di oggetti, utilizzando carta riciclata e riciclabile e preferendo prodotti che non utilizzino olio di palma o cosmetici creati con prodotti ottenuti nel medesimo modo.
Attualmente soprattutto in ambito di arredamento e di cosmesi e igiene della persona, il bambù si sta posizionando come una soluzione davvero valida.
Vediamolo meglio insieme.
Il bambù per sostituire il legno?
Perché il bambù è un’ottima soluzione per sostituire il legno? Perché questo si propaga attraverso delle radici sotterranee che provocano perennemente dei nuovi germogli.
Questi germogli diventano i così detti culmi e raggiungono un’altezza massima e uno spessore nell’arco di tre o quattro mesi, a quel punto continuerà ad indurirsi e crescere non più in altezza ma in intensità entro i tre o quattro anni a venire.
I culmi del Mao bambù ad esempio si raccolgono intorno al loro quinto anno di vita, perché hanno raggiunto il contenuto giusto di lignina e cellulosa e quindi assomigliano al legno.
La cosa positiva che lo contrappone al legno è che una volta tagliato il culmo questo non ricresce ma continuano comunque a spuntare altri culmi nuovi dal rizoma presente nel terreno e questo porta ad un ciclo infinito di continua produzione della foresta di bambù.
Sarebbe quindi impossibile ottenere il risultato di tagliare in toto un’intera foresta di bambù, poiché si avranno sempre dei fusti di bambù troppo giovani o troppo vecchi per il taglio e questo permetterà sempre di ottenere il materiale desiderato senza sradicare tutta la coltivazione.
Quindi con un bosco di legname si otterrebbe un taglio totale del prodotto e comunque per poter riottenere lo stesso prodotto occorrerebbero moltissimi anni, mentre nel caso del bambù si taglierebbe solo il 20% e solo di ciò che interessa – il culmo adatto e legnoso al punto giusto – riuscendo però ad ottenere lo stesso identico risultato in breve tempo.
Nelle coltivazioni di bambù è uso, infatti, scrivere su ogni pianta l’anno di nascita, così da poter tagliare solo la pianta al momento giusto senza andare ad intaccare piante troppo vecchie o piante troppo giovani, entrambe inutili per l’utilizzo dell’uomo ma essenziali per il mantenimento della coltivazione.
Per questo motivo le montagne che si ritrovano ricoperte di bambù molto anziano non vengono toccate e quindi non potranno mai finire vittime della deforestazione.
Il bambù, in definitiva, a livello ecologico è davvero un progetto vincente.
Ma questo non è il suo unico pregio: difatti esso ha una resa estetica molto accattivante: è un materiale simile al legno che però rimane leggero. È resistente e con le sue linee pulite appare elegante e perfino di design, soprattutto per la nuova corrente di pensiero, di vita e anche di design minimalista.
Oggetti in bambù, design sostenibile
Gli oggetti in bambù sono esteticamente accattivanti e questo ha portato nel tempo sempre più aziende a decidere di implementare e a volte addirittura prediligere questo materiale ad altri.
Ma l’utilizzo del bambù per gli oggetti di arredo non deve limitarsi unicamente al mondo del privato.
Se per moltissimi l’idea di materiali in bambù va bene solo per case di “fricchettoni new age” o “hippie del nuovo millennio”, in realtà il bambù può e deve essere implementato anche nel mondo degli eventi e quindi nel mondo del B2B.
Siamo certi che non passeranno troppi anni prima che siano i clienti stessi degli organizzatori eventi e catering a richiedere espressamente la predilezione di prodotti ecologico, ecosostenibili e quindi anche di prodotti in bambù che permettano così di godere di un evento bello, elegante, ben riuscito ma che non perda di vista anche l’importanza di ciò che ci circonda. Anche perché di pianeta abitabile ne abbiamo solo uno.