L’arte ellenica è una delle più complesse. Come vedremo in seguito si sviluppa per un periodo di tempo così lungo da mutare forma ma senza perdere di vista ciò che davvero vuole comunicare: la perfezione.
Gli antichi greci hanno sempre cercato la perfezione nell’arte ed è ciò che infine la loro arte stessa è diventata. Simbolo di bellezza classica e perfetta.
Parliamo di arte greca, quando prendiamo in considerazione le opere prodotte fra il VII sec. a.C. e il II sec a.C. nell’antica Grecia. È in questo vasto periodo di tempo che rientra l’arte greca, che per comodità viene divisa in tre diversi periodi storici: Arcaico, Classico ed Ellenistico. Questi periodi vengono divisi da eventi storici importanti che si esprimono in un cambio della funzionalità dell’arte stessa. Il messaggio che essa comunicava si plasmava sotto le necessità di un popolo che ha dato le basi per la cultura odierna.
Il Periodo più arcaico della Grecia
L’arte Arcaica greca, è caratterizzata da opere che per stile vengono accumunate all’arte mediterranea. Osservando i manufatti si può già scorgere come vi siano già le basi per quella perfezione stilistica che contraddistingue l’arte classica. Possiamo notare come l’arte non sia di uso esclusivo propagandistico, ma sia raffigurativa della religione, e che venga usata come un ponte fra le divinità e gli esseri umani, a ricordare a chiunque le osservasse che la divinità era preda degli istinti sebbene essa sia non umana.
Possiamo descrivere la statuaria dell’epoca come figure rigide, con pose statiche. Le figure decisamente abbozzate, sia nei tratti che nell’anatomia. Nella pittura troviamo le caratteristiche anfore, ove vi sono rappresentate le caratteristiche figure rosse a sfondo nero, realizzate riempiendo i contorni o nere a sfondo rotto, riempiendo le figure.
Arte classica
Dopo il periodo arcaico, troviamo l’epoca classica che con le sue opere iconiche che raggiungono i canoni di bellezza greca. Con lo scultore Policleto si inizia a plasmare le regole ferree del canone di bellezza per i greci. Le statue realizzate in marmo e bronzo, venivano raffigurate in pose naturali e armoniche, l’anatomia è perfetta, così perfetta da essere sovrannaturale. Ed è ciò che vogliono rappresentare, un ideale irraggiungibile di perfezione e superiorità. Ricordiamo che l’arte era fatta per il popolo, ma non solo quello di origine.
Arriva poi il periodo classico dove l’arte ellenica raggiunge il suo climax di bellezza ideale.
In questo periodo le sculture sono in bronzo e in marmo e rappresentano sempre figure umane con posture varie e con pose differenti.
La bellezza di queste opere non vuole essere né terrena né reale, ma punta all’irrealistico, all’eterno, all’ultraterreno.
Qui si palesa il concetto di bellezza assoluta e non umana. Qui nasce anche la necessità di trasmettere il dramma, il pathos e i sentimenti umani in forte contrapposizione all’ultraterreno.
L’arte Ellenica
Infine, vi è il periodo ellenistico che ha inizio con la dipartita di Alessandro Magno.
In questo periodo l’arte ellenica si frammenta e si riempie di nuovi colori e contaminazioni, visto l’incontro con altre civiltà straniere.
Il periodo ellenistico è un periodo di pose dinamiche e di rappresentazioni umani, meno idilliache e ultraterrene e molto più vicine alla realtà e all’umano.
In questo periodo si inizia anche a produrre in copie le opere d’arte per poi renderle vendibili.
L’equilibrio, il raziocinio e l’armonia delle figure del periodo classico lasciano spazio nel periodo ellenistico a quello che si era già iniziato ad esplorare: l’animo umano.
La superiorità morale e civile dei greci
Dunque, in questo percorso l’artista greco è un artigiano che conosce la tecnica poiché ha impiegato la sua intera vita per metterla in pratica.
L’arte greca arcaica partiva già da basi precise con una precisione delle posture invidiabile, sebbene i corpi siano ancora rigidi e statici. Sono ancora privi di vita ed emozione.
Nell’età classica – il massimo picco di bellezza artistica – la bellezza ultraterrena, divina, estemporanea la fa da padrone e caratterizza tutta l’arte dell’epoca.
La razionalità greca veniva palesata nell’età classica attraverso il tentativo dell’uomo di raggiungere ciò che c’è dopo l’uomo stesso, quindi il divino.
Infine con l’arte greca ellenistica vi è una discesa dove si sondano finalmente i sentimenti umani nel loro profondo, forse dovuti al senso di sconfitta nel rendersi conto che l’umano è e rimarrà tale e perciò non potrai mai raggiungere ciò che vi è dopo.
Ovvero, questo periodo è la risposta emotiva dopo aver maturato l’impossibilità razionale di ottenere ciò a cui si stava ambendo.
Questo periodo è ricco di dramma, di pathos e riesce a carpire tutta la gamma di emozioni e sentimenti umani nella loro interessa.
Non a caso viene utilizzato un materiale fermo, duro e freddo come il bronzo o il marmo e poi plasmarli e farli animare dell’emozione che l’artista vuole comunicare.
Proprio per questo l’arte greca è riuscita nel tempo ad ottenere ciò che cercava, ha raggiunto il divino: diventando immortale. Un vessillo della vera bellezza: quella emotiva.