Se osserviamo le strade intorno a noi ci renderemo conto che il nostro paese è un miscuglio eterogeneo di stili e colori. Dal Nord al Sud, chi più chi meno, possiamo notare queste sottili, ma poi nemmeno tanto differenze.
Ma da dove originano questi stili architettonici? Facciamo insieme un viaggio nelle varie epoche per collocare ogni stile alla sua epoca dallo stile romanico, fino ad arrivare al rinascimento.
Architettura romana
Con l’ascesa dell’Impero Romano, l’architettura italiana subì un omogenizzazione, le strutture delle città romane erano prestabilite su una base conosciuta, che derivava dall’influenza greca ed etrusca per poi assumere caratteri unici e funzionali alla loro civiltà. Con i romani vediamo erigersi strutture in cui s’impiegava l’uso del famoso calcestruzzo. Troviamo queste testimonianze nei teatri, nelle strutture termali, nelle basiliche e nei templi.
Architettura romanica
Da non confondere con il periodo romano, l’architettura romanica è il frutto dell’arte romana, in chiave moderna. Questo stile si sviluppò in Francia e in Germania, ma prima di giungere in Italia, ci volle tempo, si parla del XI/XII secolo. Troviamo diversi esempi in basiliche del territorio italiano.
Troviamo le gallerie arcatelle che si sono sviluppate nel centro-settentrionale, che vennero ampiamente applicati nella città di Pisa. In questo stile possiamo trovare una delle basiliche più antiche d’Europa, Sant’Ambrogio in Lombardia. A Como, d’influenza germanica troviamo la chieda di San fedele, come la pianta della cattedrale di Parma.
Nello stesso periodo, a Firenze venne puntato su uno sviluppo differente. Venne definito dalla critica protorinascimentale e in questo stile ibrido troviamo la basilica di San Minato al monte, il battistero di San Giovanni la chiesa dei Santi Apostoli ecc. Troviamo altri esempi nei dintorni di Roma a Civita castellana il suo Duomo e San Lorenzo fuori da Vassalletto.
A Venezia nella basilica di San Marco troviamo il binomio Bizantino-romantico che si sposano nella sua architettura a pianta centrale con cinque cupole. Ritroviamo ripetutamente il tema: Cupola sia nelle Marche che nel Mezzogiorno e nel particolare nel Duomo di Molfetta in puglia, mentre troviamo a Stilo, il tema della croce scritta.
In alcune chiese Palermitane invece, come San Cataldo e nella cattedrale di Monreale e quella di Cefalù, troviamo il connubio fra arte romanica e arte normanna.
Trovano spazio nell’architettura civile le numerose torri gentilizie, sono celebri quelle di Bologna.
Architettura gotica
Furono i cistercensi a introdurre in Italia l’architettura gotica, possiamo notarlo nell’Abbazia di Fossanova e a San Galgano. In Piemonte a Vercelli si può notare lo scorrere del tempo sulla basilica di Sant’Andrea che mischia Romanico e gotico, ma l’edificio che più si distingue per originalità è la basilica di San Francesco ad Assisi, in stile protogotico e ispirato alla cattedrale di Angers.
Verso la fine del XIII sec, vediamo la costruzione delle grandi chiese fiorentine come Santa Maria Novella, Santa Maria del fiore e Santa Croce dove lo stile italiano si fa sentire con prepotenza e a voce coì alta negli spazi ariosi ed energetici.
La Basilica di San Petronio a Bologna si ispira a questo stile, ma si ha il massimo scenario nell’affacciata del Duomo di Milano dove l’influenza francese e riconoscibile.
A Napoli vi furono importanti costruzioni in stile gotico sotto il dominio Angioino. Come la basilica di Lorenzo Maggiore e la basilica di San Domenico Maggiore o il Monastero di Santa Chiara.
A Venezia possiamo trovare la Chiesa dei Frari e la Basilica di San Giovanni e San Paolo, tutte e due del ‘300.
Per quanto riguarda il contributo di Roma vi è ben poca roba, l’unica chiesa gotica è quella di Santa Maria sopra Minerva.
Degne di nota, invece, le facciate delle cattedrali di Orvieto e di Siena, le quali sono state concretizzate fra la fine del 200 e l’inizio del 300.
Se si parla di torri, invece, non si può non citare il campanile gotico del Duomo di Firenze, conosciuto come Campanile di Giotto.
Architettura rinascimentale e manierista
Infine, passiamo all’architettura rinascimentale! Come sappiamo questa si sviluppò a Firenze – città dove nel periodo romanico le forme avevano susseguito una regolarità e continuità, rimanendo chiare e simili all’architettura classica.
Con la creazione della cupola del Duomo di Firenze fra il 1420 e il 1436 si ha invece una svolta totale, passando dall’architettura gotica a quella rinascimentale.
Malgrado ciò, la cupola non viene considerata la vera e propria prima opera rinascimentale, questo titolo lo ha lo Ospedale degli Innocenti, costruito da Brunelleschi dal 1419.
Le opere di Brunelleschi divennero così celebri da dare origine ad uno stile a sé stante, una firma delineata da decorazioni in pietra applicate su impianti derivati dall’unione di forme come quadrati e cerchi.
Brunelleschi fu una fonte d’ispirazione per altri architetti del secolo come Michelozzo, Giuliano da Maiano, Giuliano da Sangallo e Filarete.
Conclusioni
D’ora in poi, quando passeggerete per la vostra città o in un’altra città italiana e vedrete a confronto architetture così diverse fra loro, ricordatevi di questo articolo e pensate a quanti secoli intercorrano in quelle differenze di cui voi potete bearvi semplicemente spostando lo sguardo.